Estasiata dai colori di zucchine verdi e gialle, carote profumatissime e melanzane lunghe, oggi ho deciso di cimentarmi in una ricetta tradizionale francese come la ratatouille. Vi propongo tuttavia una variante, che negli ultimi tempi si è diffusa: la ratatouille al forno.
Ho poi adagiato le verdure su un letto di pasta brisee vegan, di cui vi scrivo in calce la ricetta, in tal modo questo piatto (fin dall'inizio vegano) può essere servito come piatto unico e non solo come contorno. Un'alternativa altrimenti può essere accompagnare le verdure con riso o patate.
Un po' di storia.
Originariamente con il termine ratatouille si intendeva qualsiasi pietanza stufata.
Solo successivamente con ratatuille si inizia a designare nello specifico il mix di verdure che compone il piatto che noi oggi tutti conosciamo (zucchine, peperoni, cipolla e aglio nell'originale, in versioni successive anche melanzane).
Messe tutte in teglia, la ricetta prevede che le verdure vengano soffritte per circa mezzora e poi lentamente stufate per 3 ore, fino a raggiungere una consistenza cremosa.
Oggi le cotture sono naturalmente più veloci rispetto ai tempi passati, quando questo piatto costituiva parte dell'alimentazione dei contadini provenzali. Nello specifico la ratatouille proveniva dalle zone intorno a Nizza, da cui il nome completo: ratatouille nicoise.
Se volete approfondire questo tema potete dare un'occhiata a wikipedia e a veganpoint, da cui ho tratto le informazioni.
Ho poi adagiato le verdure su un letto di pasta brisee vegan, di cui vi scrivo in calce la ricetta, in tal modo questo piatto (fin dall'inizio vegano) può essere servito come piatto unico e non solo come contorno. Un'alternativa altrimenti può essere accompagnare le verdure con riso o patate.
Un po' di storia.
Originariamente con il termine ratatouille si intendeva qualsiasi pietanza stufata.
Solo successivamente con ratatuille si inizia a designare nello specifico il mix di verdure che compone il piatto che noi oggi tutti conosciamo (zucchine, peperoni, cipolla e aglio nell'originale, in versioni successive anche melanzane).
Messe tutte in teglia, la ricetta prevede che le verdure vengano soffritte per circa mezzora e poi lentamente stufate per 3 ore, fino a raggiungere una consistenza cremosa.
Oggi le cotture sono naturalmente più veloci rispetto ai tempi passati, quando questo piatto costituiva parte dell'alimentazione dei contadini provenzali. Nello specifico la ratatouille proveniva dalle zone intorno a Nizza, da cui il nome completo: ratatouille nicoise.
Se volete approfondire questo tema potete dare un'occhiata a wikipedia e a veganpoint, da cui ho tratto le informazioni.
Ingredienti per 4
1 foglio di pasta brisee (vedi in calce la ricetta)
2 zucchine gialle
1 zucchina verde
1 melanzana lunga
1 cipolla di tropea
1 carota
4 cucchiai misti di aromatiche secche e tritate (origano, menta, timo, rosmarino)
1 spicchio di aglio
olio evo, sale
Procedimento
Lavate le verdure e tagliatele a rondelle di pari spessore (in foto 2 mm).
Mettetele, ciascuna divisa per tipo, in altrettante ciotole.
In una ciotolina mescolate 8 cucchiai di olio evo, le aromatiche, l'aglio schiacciato e 2 pizzichi di sale (6 gr).
Condite le verdure con questa marinatura.
Su una teglia da forno adagiate la pasta brisee. Iniziate a disporre le verdure seguendo un ritmo di colore. Preriscaldate il forno a 220°C.
Prima di infornare, versate il restante olio aromatizzato sulle verdure (se ne è rimasto sul fondo delle ciotoline adoperate per condire).
Cuocete per 30'. Servite caldo o a temperatura ambiente, a piacere con una ulteriore spolverata di sale.
Per la pasta brisee, ho seguito questa ricetta e devo dire che mi sono trovata molto bene:
greenme.it
Tempo di preparazione
circa 10 ore
