Con gli anni questo termine che appartiene alla storia dell'arte è sempre più andato a indicare un inganno ed è così d'altro canto che si può tradurre dal francese:
"inganna l'occhio".
Con questo approccio ho deciso di intitolare con un termine mutuato dalla pittura naturalistica questo antipasto, perchè sembra un dolce al cucchiaio.
Si tratta di un gioco che ho voluto fare durante il giovedì che la scorsa settimana l'ITALIANVEGANTRIBE, la comunità Instagram di chef, content creator e food blogger vegani, ha dedicato al menu delle feste di Natale.
Ecco come inaugurerò il mio cenone quest'anno. Un anno dove va un po' tutto a rovescio ho deciso di iniziare dalla fine.
Con una crema salata di zucca e patate, pepe e cannella, granella di noci e nocciole tostate e una base di taralli pugliesi alla cipolla sbriciolati.
Sbucciare la zucca, togliere i semi e tagliarla a tocchetti. Pulire e tritare lo scalogno. Metterli in una pentola dai bordi alti, con 4 cucchiai di olio, 3 cm di cannella (o mezzo cucchiaino se usate la polvere), 1 foglia di alloro. Rosolare per 5 minuti, coprire poi con acqua calda e lasciar cuocere per 25' senza coperchio.
Sbucciare le patate, tagliarle a dadini e metterle in pentola con 4 cucchiai di olio evo. Rosolare e coprire con acqua calda. Cuocere per 25' facendo attenzione che l'acqua non evapori tutta (eventualmente aggiungetene ancora un po').
Al termine della cottura frullate le patate, spolverizzatele con della noce moscata e mantecate con 1 tazzina di latte di soia.
Togliete dalla zucca la cannella e l'alloro, poi frullatela.
Sbriciolate i taralli grossolanamente. Tostate le nocciole a secco in un pentolino antiaderente, poi tritatele grossolanamente.
Prendete un bicchiere tipo coppa e disponete a strati i taralli e le due salse.
Servite a temperatura ambiente, cosparso di nocciole. Se vi piace, sta molto bene una grattugiata di tartufo.
Se volete avventurarvi nella preparazione dei taralli fatti in casa,
qui trovate una bella ricetta.